Associazione Culturale
Orizzonti Paranormali
RESOCONTO DELLA
RICERCA CASTELLO DI
SAN PELAGIO
DUE CARRARE (PD)
La
ricerca
effettuata
il
10/03/2012
dal
Team
di
Orizzonti
Paranormali,
presso
il
Castello
di
San
Pelagio,
si
è
suddivisa
principalmente in due fasi.
Durante
un
primo
sopralluogo
diurno
abbiamo
individuato,
grazie
all’
intervento
del
soggetto
sensibile,
le
zone
di
maggior
interesse
per
eseguire
l’indagine
e
per
raccogliere
dati,
necessari
allo
scopo
di
individuare
possibili
fonti
inquinanti,
ma
anche
nel
caso
in
cui,
in
seguito,
fossero
servite
eventuali comparazioni fotografic
he.
Infine,
nel
corso
di
una
successiva
ricerca
serale
e
notturna,
abbiamo
potuto
accedere
ai
locali
reputati
più
significativi
al
fine
dell’indagine,
all’interno
del
Museo
dell’Aria
e
presso
i
giardini
che
circondano
Villa
Zaborra,
riuscendo
ad
utilizzare
svariati
strumenti
per
eseguire
diversi
rilevamenti nei vari ambienti.
Nello
specifico,
la
nostra
squadra
ha
effettuato
delle
riprese
tramite
l’ausilio
di
telecamere
e
macchine
fotografiche
di
svariate
tipologie,
impiegate
anche
con
tecniche
differenti,
e
raccolto
registrazioni
di
tipo
acustico,
accompagnate
da
frequenti
monitoraggi
del
campo
elettromagnetico
e
termico
con
apposite
apparecchiature.
Sono
state
utilizzate,
inoltre,
anche
strumentazioni
sperimentali
per
l’irradiamento
e
la
misurazione
a
largo
raggio
di
frequenza
nella
gamma
infrarossa e ultravioletta.
Durante
la
ricerca
abbiamo
cercato
di
individuare
e
isolare
il
più
possibile
eventuali
fonti
inquinanti
naturali,
tenendo
sempre
presente
che
tali
fenomeni
comunque
non
possono
essere
esclusi
totalmente.
Teniamo
a
specificare
che,
durante
l’indagine,
non
erano
presenti
persone
estranee,
fatta
eccezione
per
il
responsabile
del
luogo
in
questione.
Tale
precauzione
è
stata
adottata
per
evitare
il
più
possibile
l’inquinamento
del
materiale
raccolto
durante l’investigazione.
Esaminando
quanto
rilevato
durante
la
ricerca
presso
il
Castello
di
San
Pelagio,
abbiamo
potuto
riscontrare
svariate
anomalie.
Il
campo
in
cui
è
emerso
il
maggior
numero
d’irregolarità
è
stato
quello
fotografico.
Sono
numerose,
infatti,
le
sagome
e
le
figure
piuttosto
singolari
comparse
nelle
foto
scattate
all’interno del castello.
Abbiamo
analizzato
con
attenzione
anche
le
diverse
posizioni
e
angolazioni
degli
elementi
presenti
nelle
foto
e
ciò
sembra
confermare
ulteriormente
l’ipotesi
che
si
tratti
di
fenomeni
inconsueti.
Dopo
un
esame
accurato,
siamo
arrivati
alla
conclusione
che,
con
buona
probabilità,
il
tipo
di
luce
presente
sul
posto
non
poteva
generare
effetti
di
aberrazioni
cromatiche,
visto
anche
l’utilizzo
di
lenti
filtranti.
Sono
stati
effettuati,
infatti,
numerosi
scatti
fotografici,
tre
dei
quali
a
nostro
avviso
di importanza rilevante.
Elenchiamo
di
seguito
una
breve
descrizione di tali scatti.
La
foto,
eseguita
nel
giardino
di
rappresentanza
del
Castello
di
San
Pelagio,
in
condizioni
di
luce
minima,
è
stata
contrastata
per
evidenziare
maggiormente
qu
ella
che
sembrava
essere
un’anomalia
raffigurante
una
possibile
figura
incappucciata.
Il
soggetto
sensibile
,
che
fin
dal
momento
del
sopralluogo
e
anche
durante
la
ricerca
ha
asserito
più
volte
di
percepire,
in
tale
zona,
una
forte
energia
di
tipo
territoriale,
molto
legata
all’ambiente,
è
riuscito
a
focalizzare
l
a
figura
in
questione,
fornendo
diversi
dettagli
fisionomici
che
potrebbero
ricondurre
all’aspetto
di
un
vecchio
proprietario
della
villa,
ritratto
in
un
dipinto
all’interno
del
museo,
successivamente
illustrato
dal
direttore
del
Museo.
Esaminando
la
fotografia,
si
può
intravedere
una
figura
evanescente,
che
sembra
fluttuare
a
poca
distanza
dal
soggetto
sensibile,
quasi
come
se
stesse
appoggiando
un
braccio
sulla
sua spalla.
Abbiamo
eseguito
una
comparazione
tra
essa
e
gli
scatti
precedenti
e
successivi
per
verificarne
le
differenze
o
i
possibili
aumenti
di
“rumore
di
fondo”.
È
emerso
che
la
figura
diafana
si
è
presentata
solo
nel
momento
di
quello
scatto.
Per
avere
un’ulteriore
conferma
di
ciò,
abbiamo
confrontato
la
fotografia
con
il
nostro
materiale
video,
per
valutare
se
sussistessero
eventuali
effetti
pareidolici
dovuti
alla
colorazione
del
muro
in
quel
punto.
Non
sono
state
rilevate
differenze
cromatiche
e
nemmeno
altre
possibili
forme
riconducibili
all’anomalia.
Possiamo
pertanto
affermare
che
tale
figura
antropomorfa
potrebbe
essere
il
risultato
di
qualcosa
generato
in
quel
preciso momento.
Sul
luogo
sono
state
evidenziate
delle
differenze
sostanziali
di
temperatura,
che
hanno
generato
fenomeni
di
“hot-
spot”
(sbalzi
repentini
ed
ingiustificati
di
temperatura).
Sembra
abbastanza
frequente
che
durante
le
possibili
interazioni
di
un
soggetto
sensibile
con
tali
“presenze
o
forme
di
energie
“
si
possano
presentare
delle
anomalie
termiche.
Le
differenze
termiche
nella
zona,
dove
la
figura
è
emersa,
sono
state superiori o uguali a 11 °C
Altro
scatto
interessante
è
stato
eseguito
presso
il
viale
detto
Carpinata,
nelle
vicinanze
della
vecchia
ghiacciaia.
Confrontando
l’immagine
con
il
materiale
presente
sul
posto
e
prendendo
in
considerazione
gli
eventuali
fenomeni
ottici
che
avrebbero
potuto
generarsi,
non
siamo
riusciti
a
trovare
nessuna
similitudine
che
possa
aver
ricondotto
all’immagine
emersa.
Abbiamo
escluso
possibili
trascinamenti
o
effetti
scia,
poiché
la
foto
non
risulta
essere
mossa.
L’immagine
mostra
la
figura
di
un
possibile
bambino
che
si
sarebbe
generata
accanto
ad
una
panchina
del
viale.
La
figura
non
è
perfettamente
definita,
in
quanto
è
stata
ingrandita
e
le
condizioni
di
luce
nell’ambiente
erano
scarse.
Si
possono
notare,
infatti,
le
sembianze
ben
delineate
di
un
bambino
che
sembra
guardare
nella
nostra
direzione
e
il
cui
corpo
si
sviluppa
quasi
unicamente
nella
parte
superiore
del
busto.
L’altezza
di
quello
che
dovrebbe
essere
il
volto,
inoltre,
sembra
coincidere
proprio
con
la
statura
usuale
di
un
bimbo.
Ciò
che
colpisce
è
che
il
possibile
fanciullo
sembra
indossare
un
grembiulino
nero
con
il
colletto
bianco,
proprio
come
quelli
che
si
usavano
portare
a
scuola
negli
anni
passati.
La
nostra
ipotesi
riguardo
all’apparizione
di
un
infante
sarebbe
ulteriormente
avvalorata
perché,
tale
probabile
presenza,
sembra
ripresentarsi
in
altri
due
nostri
scatti
eseguiti
lungo
il
viale
che conduce alla ghiacciaia.
Altro
scatto
interessante
è
stato
eseguito
nel
giardino
di
rappresentanza
del
Castello,
in
prossimità
della
torre
principale.
Precisiamo
che
alcune
delle
nostre
foto
sono
state
realizzate
con
apparecchiature
sperimentali
(Over
Line),
che
secondo
le
nostre
teorie
e
sulla
base
dell’esperienza
personale
maturata
sul
campo,
evidenzierebbero
maggiormente
le
anomalie
presenti
nei
luoghi
di
ricerca.
Si
può
infatti
notare
che
in
una
zona
vicino
alle
arcate,
davanti
ad
una
colonna
presso
l’ingresso
che
dà
accesso
al
giardino,
è
ben
visibile
una
figura
che
sembra
avere
delle
fattezze
significative.
Nell’immagine
sembra
apparire,
con
lineamenti
ben
marcati,
un
volto
maschile
con
una
folta
capigliatura
e
provvisto
di
baffi.
L’immagine
pare
rimandare
a
quella
di
un
possibile
cavaliere,
le
cui
spalle
fuoriescono
dalla
colonna.
Osservando
e
valutando
altri
scatti,
dove
la
figura
non
emergeva,
siamo
arrivati
alla
conclusione
che
tale
forma
anomala
doveva
avere
approssimativamente
un’altezza
superiore
ai
2,5
metri.
Abbiamo
escluso
l’ipotesi
che
si
potesse
trattare
di
un
membro
del
gruppo
perché,
durante
le
registrazioni
video,
nessuno
si
trovava
in
quel
punto
preciso,
anche
a
causa
dello
spazio
esiguo
che
vi
era
tra
le
piante e la colonna.
Abbiamo
successivamente
elaborato
l’immagine
e,
utilizzando
dei
filtri
per
meglio
evidenziare
l’anomalia,
si
possono
anche
notare,
appena
abbozzate,
quelle
che
sembrano
due
braccia
che
a
loro
volta
si
appoggiano
a
qualcosa di non ben definito.
Altri
scatti
sono
stati
eseguiti
nelle
aree
circostanti
al
castello
e
hanno
presentato
anomalie
interpretabili,
ma
curiose.
Tutti
gli
scatti
sono
stati
ulteriormente
esaminati
accuratamente
e
sembrano
aver
carpito
ulteriori
figure,
ma di rilevanza minore.
Come
esperienze
personali
del
sensitivo
è
interessante
notare,
ancora
una
volta,
come
la
stretta
correlazione
tra
persone
sensibili
e
fenomeni
ottici
anomali
sia
saldamente
presente.
Altro
avvenimento,
di
non
poca
importanza,
che
stupisce
e
come
il
nostro
sensitivo
sia
riuscito
a
descrivere
due
armature
storiche,
indicandone
i
punti
esatti
dove
egli
le
visualizzava,
avendo
un
successivo
riscontro
con
il
direttore
del
Castello,
il
quale,
dichiarava
che
le
armature
descritte
erano
state
posizionate
proprio
in
quei
punti
esatti
e
che
l’intera
descrizione
coincideva
con
la
tipologia
di
armature
che
ormai
da
tempo
erano
chiuse
al
pubblico,
in
una
stanza
della
torre,
e
che,
pertanto,
era
impossibile
saperlo,
in
quanto
esposte
lì
per
breve
periodo.
Altro
fatto
che
lascia
pensare
è
la
descrizione
dettagliata
delle
caratteristiche
fisiche
che
il
Sensitivo
ha
dato
nella
stanza
del
D’annunzio.
In
pratica,
descriveva
le
particolarità
fisiche
di
un
vecchio
proprietario
del
castello
che,
in
epoca
precedente
al
famoso
D’annunzio,
abitava
proprio
in
quel
punto
della
villa
e
che
poi,
successivamente,
il
direttore
ci
mostrava,
in
un’altra
stanza,
il
dipinto
raffigurante
tale
persona
a
noi,
fino
a
quel momento, sconosciuta.
Esaminando
accuratamente
l’audio
sul
piano
delle
frequenze
acustiche,
tuttavia,
abbiamo
notato
che
alcuni
s
uoni
vocalizzi
e
voci
non
potevano
derivare
da
fonti
inquinanti
né,
tantomeno,
avevano
origine
umana
.
Il
successivo
lavoro
di
elaborazione
e
analisi,
utilizzando
test
spettrografici,
ha
evidenziato
i
fenomeni
audio
che
si
sono
distinti
in
svariate
nature
e
tipologie.
In
particolare,
quelli
che
più
ci
hanno
colpito,
sono
stati
dei
vocalizzi
registrati
nella
Sala
delle
Mongolfiere,
che
risultano
incomprensibili,
ma
che
potrebbero
avere
caratteristiche
simili
a
quelle
di
elocuzioni
verbali.
Sono
stati,
inoltre,
registrati
rumori
di
significativa
rilevanza,
come
un
respiro
e
un
considerevole
spostamento
di
un
oggetto
nella
torre
principale,
da
noi
monitorata
anche
con
speciali
sensori
che
garantivano
la
veridicità
dell’assenza di persone.
Associazione Culturale Orizzonti Paranormali
“Non tutto quello che non si comprende necessariamente non esiste”